Ragazze e ragazzi dell’Istituto Florio di Erice si sono resi protagonisti di un video, prodotto dall'associazione Piano9, il cui obiettivo è ribadire il loro impegno contro la violenza sulle donne.
Il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, abbonda di iniziative di sensibilizzazione, devo dire, non sempre autentiche e spontanee nè tantomeno utili, soprattutto quando dietro ci sono aziende e brand. Personalmente, ritengo che la vera educazione di genere si faccia nelle scuole, tra i più giovani, ed è per questo che sono particolarmente orgoglioso del progetto realizzato con gli studenti della classe II del Liceo delle Scienze Umane, curvatura Enogastronomica, dell’Istituto Florio di Erice. Ragazze e ragazzi si sono resi protagonisti di un video il cui obiettivo è ribadire il loro impegno contro gli abusi di genere. Te ne parlo di seguito, continua a leggere se sei curioso di sapere cosa e come lo abbiamo realizzato.
Un progetto per la scuola tra autenticità e impegno sociale
Contribuire a un progetto dedicato a un tema di fondamentale importanza, come l'eliminazione della violenza contro le donne, è stato un privilegio. La professoressa Chiara D’Angelo ha avuto l’intuizione: unire un’iniziativa di impegno sociale con un’attività divertente qual è la realizzazione di una video intervista. Dalla mia, dalla nostra esperienza con i laboratori di cinema nelle scuole abbiamo potuto osservare come il set, l'esperimento audiovisivo siano situazioni che incentivano il lavoro di squadra e portano i ragazzi a esprimere le proprie emozioni e sensibilità, senza vergognarsene. Questo, a mio avviso, è particolarmente importante per i giovani uomini affinché abbandonino certe credenze maschiliste inculcate loro dalla società e capiscano la necessità di trattare le compagne con rispetto.
L'idea di Chiara D’Angelo, quindi, mi è piaciuta subito. Non solo ho deciso di realizzare il video a titolo completamente gratuito, consapevole del valore sociale ed educativo che avrebbe avuto, ma ho voluto coinvolgere anche Piano9 Produzioni APS, l’associazione di cui facciamo parte io e Chiara.
Come si realizza una video intervista a scuola
Le riprese si sono svolte durante l’orario di lezione, in una sola mattinata, presso la sede di Palazzo Sales dell’Istituto Florio di Erice, con una classe del secondo liceo. Per la registrazione ho utilizzato una telecamera e un microfono direzionale: l’audio non è perfetto, me ne rendo conto, ma ho volutamente evitato di utilizzare microfoni lavalier o di montare luci artificiali, per non mettere i ragazzi in posizione eccessivamente “protagonistica” e quindi limitare la loro spontaneità. Se guardi il video ti accorgerai subito quanto fosse necessario, anche più della resa tecnica, salvaguardare la loro espressività e il desiderio di confidare alla macchina da presa i propri pensieri.
Abbiamo girato in un’aula piuttosto piccola, dove erano disponibili luci artificiali, che però ho scelto di non utilizzare, come accennato precedentemente, per preservare l'autenticità delle risposte degli intervistati. Ho preferito affidarmi esclusivamente alla luce naturale che proveniva da una grande finestra affacciata sull’atrio della scuola, ispirandomi all’illuminazione alla Rembrandt per enfatizzare il dramma del tema trattato, creando forti contrasti sul viso degli intervistati. Una scelta rischiosa ma potente. In fase di post-produzione, ho poi regolato l'intensità della luce, tenendo conto dell’instabilità del sole durante quella giornata.
Giovani contro la violenza sulle donne
Il video è stato montato in due giorni, nel fine settimana, in tempo per la presentazione alla CGIL in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L’obiettivo di tutti noi è stato dare risalto al tema, che doveva essere il vero protagonista. Ho scelto così un’impostazione visiva drammatica, compatibile con i mezzi a disposizione e con gli obiettivi prefissati, dando priorità assoluta all’autenticità del lavoro.
Le voci dei ragazzi e delle ragazze della scuola secondaria di Erice si susseguono in maniera spontanea, come in una chiacchierata collettiva. Il risultato finale è molto spontaneo, credo, e confortante: gli intervistati hanno acceso una luce di consapevolezza in grado di illuminare il cammino verso un domani più felice, senza paura. Un futuro in cui la violenza sulle donne non sarà più un’ombra, perché gli uomini di domani sono i nostri studenti di oggi. «La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda... di accendere la luce», diceva Albus Silente in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. Partendo da questa citazione, è fondamentale che siano i più giovani, con le loro parole e azioni, a tracciare un cammino di rispetto e alleanza al fianco delle donne, in una lotta che riguarda tutti.
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